Non si arrestano le azioni militari israeliane a Gaza dove nella sola giornata di ieri sono state uccise altre 52 persone. In questo contesto, Israele ha inoltre annunciati una serie di nuovi devastanti attacchi imminenti, ordinando alla popolazione di allontanarsi da una serie di zone dell’enclave. Inutile dire che per la popolazione non esistano comunque luoghi sicuri, mentre il totale dei morti palestinesi, secondo alcune stime, sarebbe già oltre quota 60mila. Intanto, da Ginevra, il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha esortato Israele a porre immediatamente fine alle ostilità. “Un appello alla pace è in realtà nel migliore interesse di Israele stesso. Credo che la guerra stia danneggiando Israele stesso e non porterà a una soluzione duratura”, ha dichiarato Tedros durante l'Assemblea mondiale della sanità.
“Vi chiedo di mostrare misericordia. Sarebbe un bene per voi e per i palestinesi. Sarebbe un bene per l'umanità”, ha detto Ghebreyesus,, rivolgendosi allo Stato ebraico. “È ingiusto usare il cibo come arma. È davvero ingiusto trasformare le attrezzature mediche in un'arma”, ha affermato il capo dell'OMS, mentre il territorio palestinese è chiuso al transito dei carichi umanitari da oltre due mesi e mezzo. Ben poco del resto, secondo le organizzazioni umanitarie, potranno fare i 90 camion che Tel Aviv ha autorizzato ad entrare nella Striscia mercoledì. Ormai il cibo, l’acqua e le medicine a Gaza per molti sono un miraggio. In questa situazione, secondo il direttore delle emergenze dell'OMS, Michael Ryan, circa 2,1 milioni di persone a Gaza sono “a rischio imminente di morte”. “Dobbiamo porre fine alla carestia, dobbiamo liberare tutti gli ostaggi (rapiti il 7 ottobre 2023 in Israele da Hamas) e dobbiamo rifornire e ripristinare il sistema sanitario”, ha chiesto. “Almeno il 94% di tutti gli ospedali della Striscia di Gaza sono danneggiati o distrutti”, si legge in una nota dell'agenzia delle Nazioni Unite, e la parte settentrionale del territorio è priva di "quasi tutte" le sue infrastrutture sanitarie. “La distruzione è sistematica. Gli ospedali vengono riparati e riforniti, solo per essere esposti alle ostilità o nuovamente attaccati. Questo ciclo distruttivo deve finire”. (23 MAG - deg)
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